La storia di Akragas

Città che con il suo fascino offre al mondo secoli di storia, mito e cultura, fondata intorno  al 580 a.C. da coloni Rodesi e Cretesi provenienti dalla città di Gela, una delle Polis (città stato) più importanti e imponenti della Magna Grecia.
Decantata da Pindaro come “la città più bella tra i mortali”, il filosofo Empedocle soleva dire degli Akragantini “mangiano e bevono come se dovessero morire domani, ma costruiscono come se dovessero vivere in eterno”, Polibio “La città di Akragas per tante cose differisce da molte altre città, ma anche per la sua fortezza e per la sua bellezza e costruzione”.

Falaride fu il primo tiranno, a lui si deve la costruzione della possente cinta muraria che circondava la città, lunga circa 12 km con 9 porte di accesso.

Fu con il tiranno Terone che Akragas raggiunse il suo massimo splendore. Nel 480 a.C., Terone e Gelone, tiranno di Siracusa, sconfissero i cartaginesi nella famosa battaglia di Himera.

Circa 40 mila prigionieri, ridotti in schiavitù, vennero portati ad Akragas e impiegati nella costruzione di numerosi templi, come il tempio di Zeus Olimpio, tra i più grandi della Grecia intera, e gli acquedotti feaci, che raccoglievano l’ acqua piovana per gli abitanti della città.

La polis arrivò a contare circa 300mila abitanti. Seguirono anni di pace e prosperità. La città subì una grande devastazione, nel 406 a.C., ad opera dei Cartaginesi.

Iniziò la decadenza della città che nel 210 a.C. cadde in mano ai Romani che ne cambiarono il nome in Agrigentum.

Successivamente, nei secoli, la città seguì le sorti della Sicilia, con dominazioni bizantine, arabe (kerkent) e normanne (Girgenti).

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